Lettera aperta alla ministra Beatrice Lorenzin (Contributi)
Inviata da tutte le associazioni aderenti a Consult@noi
Nel decreto del 22 dicembre 2016 che fissa i Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.), non sono stati considerati i D.C.A.: perché?
Al Ministro della Salute
On. Beatrice Lorenzin
Ministero della Salute
Lungotevere Ripa, 1
00153 ROMA
Prata di Pordenone, 25 gennaio 2017
Gentile Ministro, siamo lieti che attraverso il DPCM da Lei firmato il 22 dicembre 2016 finalmente siano stati aggiornati e inseriti nuovi L.E.A.
Lo siamo un po’ meno, per non aver considerato fra questi, i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), per quei 3 milioni di persone che ne soffrono e che si vedono negate le cure, per inadempienza di alcune Regioni che non offrono un percorso di "presa in carico" del paziente e spesso nemmeno concedono l'autorizzazione per intraprendere cure appropriate in strutture extra-regionali.
Una dimenticanza? Una noncuranza? Poca pressione politica?
Le facciamo presente, ma Lei già lo saprà, che dalla seconda metà del ‘900 nell’emisfero occidentale, per milioni di giovani, il cibo si è trasformato in un nemico. Qualcosa che non è solo connesso al cambiamento di stili di vita e modelli culturali, ma forse più intimamente collegato alla difficile strutturazione dell’identità nei giovani di questo nostro mondo. Inoltre non è più una malattia esclusivamente al femminile perché anche i maschi ne soffrono: il 10 % della popolazione DCA, il 20% nella fascia tra i 12 e i 17 anni. I Disturbi del Comportamento Alimentare, infatti, costituiscono oggi una vera e propria epidemia sociale che non sembra in questo momento trovare un argine alla sua crescita esponenziale.
Come abbiamo precedentemente scritto, oltre tre milioni di ragazzi in Italia soffrono di questi disturbi e decine di milioni di giovani nel mondo si ammalano ogni anno. Per ogni 100 ragazze in età adolescenziale, 10 soffrono di qualche disturbo collegato all’alimentazione, 1-2 delle forme più gravi come l’anoressia e la bulimia, le altre in manifestazioni cliniche transitorie incomplete.
Combattiamo ogni giorno e non ci fermeremo mai perché è in gioco la vita dei nostri figli. Questa battaglia la stiamo però combattendo a mani nude. Tutti noi, infatti, abbiamo avuto a che fare con i disagi dovuti alla mancanza di adeguata assistenza da parte delle strutture sanitarie.
Per questo e tanto altro, l'inserimento dei DCA nei L.E.A. permetterebbe alle Regioni, finalmente, di adeguarsi per costruire quei livelli di assistenza necessari, con professionisti competenti e meno spesa sanitaria a medio e lungo termine.
Quanto costa un malato in degenza presso strutture fuori dalla Regione? Quante persone avrebbero bisogno di essere curate in maniera intensiva e non vengono ascoltate o gli si impedisce di accedere ai fondi perché, si dice, i soldi sono finiti? Quanti pazienti potremmo curare a casa nostra con servizi qualificati che possano raggiungere un maggior numero di persone? ... E, aggiungiamo noi, minor spesa! Persino un piano di prevenzione e informazione che renda possibile una presa in carico precoce non è mai stato varato.Di anoressia e di bulimia si muore, ma anche quando non si arriva a condizioni estreme, c'è sempre una problematica che si nasconde dietro il disturbo alimentare e che, se non affrontata in tutte le sue sfaccettature, sia sul piano psicologico/psichiatrico che su quello nutrizionale, non può essere superata e rischia un decorso molto lungo e a volte infausto. Caro Ministro, ci rendiamo conto che il momento per Lei è particolare, ma noi non dimentichiamo la Giornata della salute della donna organizzata l'anno scorso e alla quale Consult@noi ha partecipato al Tavolo 5, Disturbi del Comportamento Alimentare e dipendenze; né dimentichiamo l'incontro avuto nel 2013 al convegno sui Quaderni della Salute nel quale abbiamo portato il nostro concreto contributo; e, infine, ricordiamo la 1^ Consensus Conference ultimata nel 2013 dove le Associazioni di familiari hanno partecipato a pieno titolo come esperti (uso questo termine perché abbiamo esperienza)… non lo dimentichi Lei! Caro Ministro, nonostante tutto questo, siamo ancora lontani dall'aver "costruito" una rete assistenziale omogenea in tutto il territorio nazionale. Il 14 Ottobre Consult@noi (Associazione nazionale di 2° livello a cui aderiscono 19 Associazioni sparse in tutta Italia) ha organizzato insieme all'Istituto Superiore di Sanità un convegno dal titolo "Percorsi imperfetti", al quale Lei era stata invitata, per interloquire anche con i rappresentanti delle Regioni. Bene: questi ultimi sono gli unici che hanno disatteso l'invito e lo hanno fatto all'ultimo momento. Auspichiamo che questa nostra richiesta sia presa in considerazione: lo esigono i 3 milioni di persone e altrettanti familiari, ammalati di DCA.
Ci affianca in questo nostro intento di portare la Sua attenzione su questa impellente necessità sanitaria anche il Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari, organizzazione che raggruppa diverse Associazioni attive nel campo dei DCA in Italia e che collabora con molti servizi che se ne occupano. Restiamo a disposizione per un incontro e/o ulteriori informazioni, sperando che l'attesa sia breve e... positiva.
Liliana Giust
Presidente ADAO FRIULI Onlus