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Trevisanut, Elisa - la gestione ospedaliera dei Dca in età pediatrica

L'esperienza della pediatria di Pordenone

Università degli Studi di Udine

Corso di laurea in Infermieristica

TESI DIALUREA

La gestione ospedialiera dei disturbi alimentari in età pediatrica.

L'esperienza della pediatria di Pordenone

 

Relatore: Dott. Roberto Dall'Amico

Correlatore: Dott. Gian Luigi Luxardi

Laureanda: Elisa Trevisanut

 

ANNO ACCADEMICO 2018/19

 

Abstract

Background: Dalla letteratura emerge che i disturbi del comportamento alimentare (DCA) costituiscono una severa patologia la cui incidenza è in crescita, soprattutto in fase adolescenziale, nella quale, inoltre, si sta assistendo ad un abbassamento dell’età di esordio. La gestione di tale problema necessita di un intervento terapeutico multiprofessionale integrato, al quale anche l’infermiere prende parte. Il setting maggiormente implicato è quello ambulatoriale, ma talvolta è necessario ricorrere ad un ricovero ospedaliero, soprattutto in età pediatrica.

Obiettivo: Lo studio mira a descrivere le caratteristiche dei bambini e adolescenti che vengono ricoverati per un DCA presso il reparto di pediatria di Pordenone, ai quali è stato attuato un intervento terapeutico/riabilitativo, indagando le diverse variabili in tre momenti: prima del ricovero, durante la degenza, dopo la dimissione.

Materiali e metodi: Questo studio descrittivo retrospettivo monocentrico è stato realizzato per mezzo di una revisione delle cartelle cliniche e delle lettere di dimissione degli assistiti e ha coinvolto in tutto 62 pazienti di età compresa tra gli 11 e i 22 anni, ricoverati presso il reparto di pediatria di Pordenone dal 2007 al 2018 a causa di un disturbo alimentare. Per la raccolta dati è stata utilizzata una griglia elaborata ad hoc con il programma Microsoft® Excel.

Risultati: La popolazione maggiormente rappresentata è di sesso femminile ed è affetta da anoressia restrittiva. L’età media di esordio risulta essere di circa 14 anni ed è superiore nella bulimia purgativa, nella quale inoltre si rileva un maggior tempo trascorso prima di afferire ad un servizio di cura. La durata del ricovero è mediamente superiore ai due mesi, durante i quali quasi la totalità dei pazienti ha potuto frequentare la scuola di appartenenza. Alla maggior parte di essi è stata somministrata una terapia psicofarmacologica e un’integrazione alimentare orale e, talvolta, artificiale. In generale i principali esiti osservati sono stati: un incremento dell’indice di massa corporea dall’ammissione in reparto al follow-up realizzato dopo sei mesi e un ridotto tasso di riospedalizzazione.

Conclusioni: In letteratura permangono opinioni contrastanti in merito al ruolo che possa ricoprire una pediatria generalista nel trattamento dei disturbi alimentari. Questo studio ha fornito le basi per una possibile futura valutazione di efficacia che possa definire la validità di tale modello assistenziale.

Parole chiave: disturbi del comportamento alimentare; anoressia nervosa; bulimia nervosa; trattamento; ospedalizzazione; pediatria generalista.